La volontà al servizio dei poveri: Madre Teresa

La grafia di Madre Teresa di Calcutta ci appare estremamente leggibile e di dimensioni medio-grandi. La prima indicazione che ci manda, perciò, è legata ad un io importante, solido, strutturato, che si propone di raggiungere gli altri mediante una comunicazione lineare, che sappia infondere fiducia.

Gli ovali non presentano segnate angolosità, anzi evidenziano un approccio relazionale improntato alla generosità, all’apertura ed all’accoglienza. Le o e le a oltre ad essere grandi sono tondeggianti e quindi ricolme di un potenziale votato ad un benessere di sé che trova realizzazione solo mediante quello altrui.

Ci troviamo di fronte ad un soggetto naturalmente incline alla socialità e che trae dal rapporto umano linfa vitale. Questi aspetti vengono ulteriormente avallati da altri segni quali i legamenti morbidi tra le lettere e l’inclinazione della grafia verso il vettore destro: nel primo caso ci viene suggerita la modalità adottata da Madre Teresa per avvicinarsi agli altri, cioè con dolcezza, amabilità; nel secondo caso, invece, il segno ‘pendente’ sta a significare una propensione generalizzata verso l’ambiente, verso ciò che la circonda. Inoltre, la spinta che la conduce oltre se stessa, a misurarsi su territori non ancora battuti, definisce la sua audacia ed intraprendenza.

Il tracciato appare ben inciso ed ottima la tenuta del rigo, mentre gli allunghi tendono ad essere rattrappiti, con lieve preponderanza di quelli inferiori, all’interno di una grafia che vede come zona prevalente quella centrale. Emerge nuovamente l’attenzione marcata ad agire nella concretezza della realtà senza farsi mai depistare né da ideali astratti, né tantomeno da pulsioni incontrollate dell’istinto.

Parliamo di un personaggio che si esprime attraverso le azioni che riesce sempre a finalizzare grazie ad una forza di volontà ed un’efficacia fuori dal comune.

Il testo presenta un ritmo cadenzato, un movimento deciso, ma compassato unito ad una forma da cui emerge un’attenzione profonda all’estetica del gesto. Ciascuna lettera è tracciata con estrema accuratezza e questa componente se da un lato evidenzia una forte necessità di essere chiara nelle intenzioni e nei modi, dall’altro porta ad un rallentamento del ritmo grafico: procedendo con calma, sembra dirci, si raggiungono gli obiettivi prefissati.

La forma di questa scrittura rimanda, inoltre, al modello calligrafico scolastico fatta eccezione per le ‘m’ ed ‘n’ tracciate, anziché ad arco, a festone: c’è di conseguenza un’adesione di fondo alle regole che non vengono ignorate allo scopo di ottenere ciò che si desidera.

Madre Teresa non manifesta una leadership basata sull’anticonformismo e la sovversione dei modelli di riferimento, ma è rimanendo fedele allo schema che divulga il suo messaggio di pace e presta soccorso a chi è sofferente.

La capacità di restare in ascolto dei bisogni altrui (spazio tra lettere) e tramutare questo ascolto in aiuto tangibile ed immediato, diventa la fucina da cui si sprigiona la sua forza fisica e psichica e la sua caparbietà (tratto definito).

Gli angoli nascosti ed alcuni gesti ammanierati seppur non leziosi, rilevabili all’interno di una grafia prevalentemente curvilinea, sottolineano il suo savoir faire, le sue inclinazioni diplomatiche che la rendono un’interlocutrice straordinaria che sa donarsi e ricevere di rimando.

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